Cari amici,
Quando ho iniziato a scrivere questo blog la mia vita era molto diversa da quella che é oggi, avevo prospettive, sogni e ideali che ora stento fino a ricordare.
Sono passati circa due anni dal mio ultimo articolo, ero impegnata col lavoro, con i figli e con quelli che all’epoca mi apparivano come problemi importanti, poi, ad un tratto, come il classico fulmine a ciel sereno tutto é cambiato, nulla é stato come prima. Ripensando a come ero due anni fa mi viene un senso di tenerezza mi sto a tristezza, un po’ come quando una persona anziana seduta su una panchina del parco osserva i bambini giocare e ricorda la spensieratezza e l’allegria che non c’è più. Avevo tutto ciò che si possa desiderare, un lavoro per il quale ho studiato e che amavo, due figli meravigliosi e un marito che pensavo mi amasse.
Ero abituata a gestire una relazione fatta anche di assenze fisiche dovute ai viaggi per lavoro sia miei che di lui, ho sempre avuto la piena fiducia, non dico di non essere mai stata gelosa, perché sarebbe falso, ci sono state delle volte che mi era scappata la mosca al naso, ma non avevo mai preso in mano il suo cellulare o letto una sua mail, fino ad un giorno in cui lui era andato a fare la doccia ed aveva lasciato quel perverso, utilissimo mostro che é lo smartphone. Ha iniziato a vibrare è totalmente senza malizia l’ho preso in mano, non sono riuscita a vedere chi fosse perché aveva già buttato giù, ma quando ho avuto “quell’affare” tra le dita una voce dentro di me ha iniziato a dirmi di guardare. Conoscevo il pin per sbloccarlo perché tempo prima mia figlia me lo aveva detto dopo essere riuscita ad accedere alle app del padre, così digitai la serie di numeri ed aprii whatsapp, mi sentii una persona sporca nello stesso istante in cui lo aprii, come potevo fargli questo, io che per tutta la vita avevo posto come caposaldo della nostra relazione la fiducia, quante volte gli ho ripetuto che la fiducia era tutto! Che razza di mostro ero diventata, perché mi ero abbassata ad entrare nel suo privato, se avessi voluto sapere qualcosa avrei potuto domandarglielo, invece no ero lì a rubare la sua intimità, ma nonostante mi frullassero nella mente queste obiezioni continuai a scorrere la lista delle chat e fu un nome che attiró la mia attenzione, non so spiegare razionalmente il motivo, non era l’unica donna dei contatti, non aveva un’immagine particolare, ma aprii la chat e mi si ghiacció letteralmente il sangue nelle vene. Ha iniziato a girarmi la testa, a ronzarmi le orecchie, ho iniziato a vedere tutto nero, credo di aver avuto una specie di mancamento, mi sono seduta sul pavimento, poi sdraiata, tutto girava attorno a me e sentivo che mi stava per venire da vomitare. Nel frattempo ho udito il click della porta del suo bagno che si apriva “cosa é successo?” mi ha domandato, chinandosi per aiutarmi ad alzarmi, io con un filo di voce sono riuscita solo a dire che mi girava la testa, a quel momento giunsero anche i miei cuccioli che preoccupatissimi mi si gettarono con le braccia al collo piagnucolando “mamma”. Mi sembrava di vivere in un corpo che non era il mio, come ritrovarsi nel classico film che non ti rappresenta, non poteva essere ciò che pensavo di aver visto, no, non era da lui, me ne sarei accorta se fosse stato quel genere di uomo/marito. Non poteva accadere a noi, non dopo tutto quello che c’era stato, io ero andata contro la mia famiglia per lui ed ora … ora cosa avrei fatto?